Lalù, ovvero Laura e Luisa, due outsider alla conquista delle Langhe

Lalù – Laura e Luisa

Laura e Luisa ci hanno mostrato come in Italia chi ha voglia e possiede estrema determinazione nel credere nei propri sogni, ci deve provare e ci può riuscire. Lalù oltre ad essere il nome dell’azienda, che riprende le iniziali dei nomi è soprattutto questo, dedizione e passione.

In un mondo che dalle nostre parti è sempre stato considerato maschile, si sono catapultate con la semplicità di chi non ha timore nello sporcarsi le mani e cominciare da zero in una zona dove solitamente è la tradizione ed il passaggio generazionale ad essere la regola.

In questa, come in ogni storia, hanno guadagnato qualche piccolo aiuto dai produttori che le hanno incontrate nel costruire il percorso, e conoscendole, crediamo proprio che sia venuto spontaneo, ammirando tanta abnegazione e voglia di imparare.

LA NASCITA DI LALÙ

Si sono conosciute a Pollenzo e da li quasi senza accorgersene si sono trovate a frequentare per fare esperienza la cantina di Conterno Fantino, Trediberri, Enzo Boglietti per poi catapultarsi in Borgogna alla corte di Dominique Lafon e Cecile Tremblay.

Lavoro in vigna, vendemmie, lavoro in cantina senza stop come ogni agricoltore che ha voglia di apprendere deve fare; occhi gentili ed anche le maniere, ma con piglio sveglio e spirito di osservazione sempre allertato.

Vasi vinari in cemento in Cantina

Nel percorso affrontato, soprattutto da outsider, hanno dovuto dimostrare di essere motivate e di voler migliorare; nel passaggio in cantina dai due mostri sacri borgognoni sono state sempre messe alla prova e come detto da loro in primis, sono migliorate molto nell’approccio al lavoro perché è li che hanno capito fino in fondo che le aspettative non sono verso il produttore, ma verso la parcella vinificata che deve rendere secondo le aspettative e lo deve fare ogni anno.

Questo le ha messe anche in contatto con una rete di alto livello di professionisti che ne ha capito il potenziale ed ha deciso di seguirle fin da subito da quando hanno messo in commercio la prima annata che corrisponde all’annata 2019, anno in cui hanno fondato l’azienda e di cui oggi i vini sono già finiti tutti sul mercato.

LA CANTINA

La cantina è a Serralunga e oggi può contare solo su 2 etichette che sono Nebbiolo e Barbera che verranno fra 4 anni affiancate dal Barolo Coste.

Parliamo di 5000 bottiglie che da quando sono state messe in vendita sono già terminate con la possibilità di scegliere a chi affidarsi e questo può sembrare semplice visto il numero esiguo di esemplari, ma dimostra che ogni cosa è fatta con criterio e mai lasciata al caso.

L’azienda a pieno regime delle parcelle e del tempo di attesa dei vini offrirà poi un numero di bottiglie vicino alle 20000, come detto serve pazientare qualche anno. L’approccio è una conduzione secondo agricoltura biologica e di rispetto verso la pianta ed i suoli.

Le vigne utilizzate per i vini sono giovani e questo fa capire il potenziale di questa azienda già oggi.

I vini di Lalù

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I VINI DI LALÙ

La Barbera fa un uso parziale di grappolo intero la cui tecnica è stata appresa da uno dei massimi esponenti, Cecile Tremblay, ed adattata all’uva; Barbera 2019 prevede vinificazione in Tina di Legno che oggi vira il vino più sulla piacevolezza e l’eleganza ma che con la 2020 che è stata vinificata parzialmente in cemento ed in legno offrirà maggior complessità e droiture e non nascondiamo il desiderio di assaggiarla in bottiglia.

Già qui si vede la ricerca costante del miglioramento, infatti sebbene con l’annata in commercio il vino sia molto piacevole hanno desiderato offrire un vino subito migliore e crediamo proprio abbiano capito bene come.

Il Langhe Nebbiolo è snello, elegante con la materia ben presente sotto questo vestito che non difetta di struttura e forse ambisce ad avvicinarsi ad un barolo.

Come per la Barbera ha un utilizzo parziale di grappolo intero. La sensazione è che qui la strada sia ben impostata ed il futuro roseo con utilizzo di cemento (parcella Monforte) e legno (parcella di La Morra), che ne amplificano complessità e sfaccettature.

Vi seguiamo!

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