Degustazione Pinot Nero: Còte de Beaune e Ahr a confronto

892 Visualizzazioni Pubblicato su: 07/07/2020
Degustazione Pinot Nero Cote de Beaune e Ahr a confronto
Degustazione Pinot Nero Cote de Beaune e Ahr a confronto

In questa serata di degustazione abbiamo voluto mettere a confronto due Pinot Nero di due zone completamente diverse.

In particolare abbiamo voluto confrontare un Pinot Nero della Borgogna con un Pinot Nero tedesco della regione della Ahr.

DUE GRANDI TERROIR PER IL PINOT NERO: AHR E BORGOGNA

Dove si trova la Ahr

La Ahr è una regione vitivinicola che prende il nome da un affluente del Reno, a nord della Mosella.

Ci troviamo in una delle aree vitivinicole più fredde del mondo, situata ad una latitudine quasi impensabile per la viticoltura e figuriamoci per il Pinot Nero.

Invece proprio qui si producono dei veri e propri capolavori, in quanto il terroir riesce ad esprimere la sua profonda anima attraverso questo vitigno.

I terreni della Ahr sono caratterizzati da un’alta percentuale di ardesia, che oltre a cedere note minerali e quasi salate ai vini, svolge l’importantissima funzione di trattenere il calore accumulato durante la giornata per poi restituirlo in vigna la notte quando le temperature si abbassano vertiginosamente, soprattutto a settembre.

Gli sbalzi termici e il clima rigido trasmettono una verticalità incredibile che dà dinamismo alla beva e garantisce una grande longevità.

A tutto questo si unisce il coraggio e l’intraprendenza dei vignaioli di questo territorio, che hanno reso l’impossibile possibile; tra questi uno dei personaggi più importanti è proprio Mayer-Nakel.

IL PINOT NERO S 2018 DI MEYER – NAKEL

Volnay 1er cru Les Fremiets 2010 di Henri Boillot vs Pinot Nero S 2018 di Meyer – Nakel
Volnay 1er cru Les Fremiets 2010 di Henri Boillot vs Pinot Nero S 2018 di Meyer – Nakel

Lo Spatburgunder S 2018 di Mayer-Nakel si presenta al calice con un colore rubino brillante e con evidenti sfumature violacee, che possono trarre in inganno ad una degustazione alla cieca.

Il naso è fragrante e accattivante: domina la parte agrumata tra cui spicca l’arancia sanguinella e dopo aver lasciato un po’ di tempo nel bicchiere spuntano piccoli frutti rossi croccanti, petali di rosa con una nota minerale fumè che porta grande profondità e si chiude con una spolverata di cannella.

Al palato è proprio come ce lo aspettiamo: verticalità estrema, il vino è quasi salato, ma la beva non stanca mai perché bilanciata dal frutto, dalla ricchezza glicerica e da una struttura molto più ricca di quanto sembrerebbe.

Il vino esprime una grande forza e piacevolezza oggi anche se sarebbe interessante degustarlo nuovamente tra un paio di anni per vederlo più aperto, ma per essere il vino base dell’azienda ci sarebbe solo da applaudire.

La cosa che colpisce per lo più è come questo Pinot Nero della Ahr abbia tenuto testa, a modo suo, con caratteristiche totalmente diverse, in degustazione al Volnay 1er cru Les Fremiets 2010 del grande Henri Boillot.

IL VOLNAY 1ER CRU LES FREMIETS 2010 DI HENRI BOILLOT

Volnay è il regno dei più sensuali rossi della Còte de Beaune ed è anche l’ultima regione meridionale possibile per un grandissimo Pinot Noir.

Il 1er cru Les Fremiets 2010 di Henri Boillot si presenta al calice con riflessi granati lucenti che ci fanno capire lo stadio evolutivo del vino che inizia ad essere importante.

Il naso è profondo, denso e si svela piano a piano. I frutti rossi virano verso la confettura, i fiori si fanno un po’ più appassiti e la spezie diventano più importanti.

Leggero accento tostato di caffè, ma ad ammaliarci è il finale del vino: balsamico, penetrante, che ci ricorda l’eucalipto, la resina fino all’incenso.

In bocca entra ricco, materico, ma poi subito slanciato dalla freschezza e un tannino ancora presente, ma delicato e fuso alla struttura, tipo di questo vigneto.

Il sorso è dinamico e non ci stanca mai; la persistenza è lunga e piena e ci riporta tutto il frutto e la freschezza.

Vino oggi splendido anche se la freschezza, il tannino e la forza del frutto ci fa capire che è ancora in stato evolutivo e ci sarà ancora una crescita.

Da degustare nuovamente tra almeno 5 anni.

Calici di Pinot Nero in degustazione
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